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2002 La notte dell'alligatore

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Loustal : La notte dell'alligatore
Coconino Press, 21, 5 x 29, B.,  64 pag., col., € 13.50, Coconino Press, ISBN: 88-88063-44-7
Maschera nera
Altri titoli collegati: Cliches d'amour/ Arriere saison

(data di pubblicazione prevista: Settembre 2002)

Bulimica (Boulimique , 1985) 
New Mexico (New Mexico,1981)
La donna biance (La femme blanche, 1981)
La notte dell'alligatore (La nuit de l'alligateur,1982)
La vie en blues (La vie en blues, 1986)
Marcel, le petit blanc d'Iwindo (Marcel, 1985)

www.coconinopress.it

 



La storia: Questa prima raccolta proposta dalla Coconino Press, "La notte dell'alligatore", propone alcune delle sue storie più note, di straordinario successo non solo in Francia, ma in tutto il mondo, realizzate soprattutto con la tecnica dell'acquerello, capace di fluttuare tra ambienti, stati d'animo, personaggi... Boulimique, New Mexico, La vie en blues, La femme blanche sono alcuni dei racconti che ci faranno immergere nei tanti mondi raffigurati con rara maestria, eleganza e raffinatezza dal grande Loustal.
L'autore: Jacques de Loustal, più comunemente noto come Loustal, è uno dei maggiori autori contemporanei, un vero e proprio illustratore di emozioni, colorista senza pari, capace come pochi altri di restituire atmosfere e luoghi, che si tratti di una sordida zona di New York, di un'esotica palude della Florida o di una lussuosa piscina dove una donna seducente prende comodamente il sole.
I suoi lavori si nutrono di riferimenti pittorici, musicali, cinematografici, con un'inconfondibile nota di originalità e con un ritmo narrativo che rimanda alle trame del grande jazz. La Coconino Press è orgogliosa di presentare finalmente i piccoli goielli di questo straordinario artista.
 

Non abbiamo mai più affrontato l'argomento. Non era il caso di farla tanto lunga. I figli vanno e vengono. E poi io sono un tipo focoso, non so se rendo.”
(Dal racconto Bulimica)


Jaques de Loustal

Il colore tenue ed elegante di Loustal.
Rileggendo qualche giorno fa i sei racconti racchiusi in questo bel volume, mi sono reso conto di quanto un autore come Loustal fosse in anticipo sui tempi. E non solo come disegnatore, visto che il suo tratto influenzerà non poco tutti quegli artisti dal tratto meno definito e più espressivo (Gipi, Igort tanto per fare due esempi), ma anche a livello narrativo: queste sei storie sono un ottimo esempio di racconto per immagini; immagini che seguono uno schema fisso, quasi prive di baloon e sempre accompagnate dalla classica “voice off” tipica di tanti film. Ma quello che colpisce nel tratto di Loustal è come questo riesca a mutare in base alla storia narrata: essenziale in storie come New Mexico e La notte dell'alligatore; sporco in La donna bianca; ricco ed espressivo in Bulimica e Marcel. Tutti questi racconti, poi, sono legati da un uso del colore a tratti davvero sorprendente: acquarelli tenui e delicati si intrecciano con pastelli a matita, ma anche la bicromia e la mezzatinta ci colpiscono e finiscono col diventare, nel tempo, eccellenti modelli ed esempi per il fumetto a venire.
Come ho detto, nell'arte di Loustal non troviamo una mera espressione artistica: Loustal è, piuttosto, un vero poeta dell'immagine. Sebbene l'artista francese si sia valso della collaborazione di un paio di ottimi sceneggiatori è propriamente il suo modo di far parlare le immagini, il modo di renderle evocative, di dar loro quel tono cupo e nostalgico, che fa di lui uno degli autori francesi più originali. Ed è questo il motivo per cui, per questo articolo, ho scelto questa raccolta, preferendola al bellissimo noir Il sangue della mala.
In questi sei racconti non ci sono protagonisti. Tutto è anonimo, nascosto o disperso negli immensi paesaggi che fanno da scenografia a La notte dell'alligatore (probabilmente la storia più complessa); oppure viene messo a nudo con brutale e ignorante onestà (come nell'incredibile storia d'apertura, Bulimica). Loustal è un cantastorie; confida più nelle sue immagini che nelle parole contenute nei baloon. I suoi racconti sono una sorta di fiabe in cui la bellezza dei colori, tuttavia, non garantisce niente di buono; assistiamo a tramonti mozzafiato, a paesaggi dominati da un cielo limpido e pulito, a un mare di un blu assoluto e rassicurante, ma tutto questo è solo un palliativo, un modo più delicato per far digerire delle storie nere, con personaggi consumati dalla vita.

Loustal: essenzialità, profondità e colore.
Una donna che non riesce a smettere di mangiare, una cameriera dolce e sfortunata, un pugile nero orgoglioso e testardo, un medico dal passato brutale e irreparabile, un blues che s'innalza come un lamento e l'alienazione di un uomo in una città vittima della guerra coloniale sono storie che non finiscono mai di stupire e che andrebbero riscoperte al più presto dalle nuove generazioni, per scoprire che gran parte dei fumetti realizzati oggi erano già stati pensati e realizzati da artisti come Muñoz, Battaglia e Jaques De Loustal. Come ha giustamente scritto Raffaele Cipollini nel sito Lo spazio Bianco a proposito della storia New Mexico: “Se non fosse stata scritta nel 1981 potrebbe essere definita tarantiniana”.
Prima di Tarantino, c'è Loustal.
 

  


 

photo loustal: http://pfrunner.wordpress.com/2012/06/12/loustal-auteur-de-bande-dessinee-francais/

http://nedbajalica.blogspot.it/2013/07/300-loustal-la-notte-dellalligatore.html

 

 



LA NOTTE DELL'ALLIGATORE 
Fumetto d'autore DOC 

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La notte dell’alligatore raccoglie sei brevi racconti apparsi per la prima volta su Metal Hurlant tra il 1981 ed il 1986. Il disegno è di Jacques de Loustal (www.loustal.nl per informazioni “ufficiali”) con cui collaborano come sceneggiatori (per cinque dei sei racconti) Marc Villard (in una occasione) e Philippe Paringaux (nelle altre quattro).
Sei brevi storie, personaggi reali, realmente disperati, a volte dispersi quasi sempre sconfitti.

 


La prima breve parabola è “Bulimica” (Loustal-Villard) una storia di ignoranza: ignoranza della altrui sensibilità da parte di un marito troppo macchietta per essere credibile, ma troppo egocentrico per non essere vero. Una storia che disturba, che non può (e forse non deve) essere creduta. 
Segue “New Mexico” (Loustal-Paringaux). Se non fosse stata scritta nel 1981 potrebbe essere definita “tarantiniana” (sembra l’inizio di “Dal tramonto all’alba” e riprende alcuni aspetti di “Assassini nati”), non tanto nella rappresentazione della violenza (in questo caso assolutamente implicita) quanto nell’ ambientazione. Siamo infatti in un mini ristorante nel mezzo al deserto vicino al confine messicano, con enorme camion parcheggiato e cameriera in completo rosa. Gli assassini mai vengono “inquadrati”, sappiamo che guidano una Cadillac (o simile, comunque è la loro undicesima macchina rubata) rosa con le pinne al posteriore e il portachiavi di Mickey Mouse, e che stanno consumando uno spuntino tipo cibo veloce al tavolo. Succede poi che la povera cameriera, rimasta sola nel locale, viene uccisa, e la polizia esegue una accurata ricostruzione dei fatti. La coppia omicida (si scopre essere composta da fratello e sorella) viene giustiziata: moriranno “coraggiosamente”. In sei pagine “New Mexico” mette in scena una sottile riflessione sulla violenza, sulla sua insensatezza e, talvolta, assoluta casualità. La povera cameriera smette di sognare una vita migliore, il camionista si salva probabilmente per caso e i due assassini muoiono giustiziati ma per niente pentiti. 
Terzo atto: “La donna bianca” (Loustal Paringaux). Il razzismo, la guerra tra le razze in una guerra personale di un nero contro il mondo : Un pugile nero testardo e istintivo che decide di non andare giù nell’incontro che doveva perdere per “possedere” una spettatrice bianca 

-Ti ha visto quasi nudo, Eddie

Ma non è una rivincita basata sull’orgoglio razziale perché lui la vuole davvero e dopo l’incontro va a cercarla, la trova la porta con se e forse la uccide, non lo sappiamo, sappiamo però che potrebbe averlo fatto oppure no, non è importante perché è in arrivo il KKK a fare la giustizia. Alla fine, ancora tutti perdenti. 
Quarto: ”La notte dell’alligatore” (Loustal-Paringaux). La striscia più lunga (sedici pagine) e più articolata narrativamente. Un’altra storia di sconfitta, di un medico sconfitto dal suo irreparabile passato: una moglie uccisa da malviventi e una figlia da lui subito dopo violentata

-E’ una specie di sega arrugginita che mi strazia in due: la mia testa piange al ricordo di tanta vergogna, il mio sesso si rizza al ricordo di tanto godimento.

Una storia nera da leggere più che raccontare, qualche altro esempio:

-Qualche goccia mi schizzò in faccia e sulle mani, non ebbi bisogno di abbassare gli occhi per sapere di che colore era.
-Avresti potuto scambiarlo per un ragazzino perso nella bufera, afferrarlo per il braccio per impedirgli di volare via. Ma quando alzò la testa la luce gli piovve dritto negli occhi e capii che era meglio non farlo.

“La vie en Blues” (Loustal-Paringaux) è la quinta storia o meglio, canzone. Un Blues illustrato da tre pagine in bianco nero e grigio . Un Blues più triste di quelli dei bar “da ST.Louis a Menphis”. Un vero Blues anni 30: un lamento.
Chiude “Marcel, il piccolo bianco di Iwindo” (Loustal) che a me ha fatto venire in mente (divagazioni oniriche a parte) “La laguna dei bei sogni” di Pratt, e anche se non mi sogno di paragonare due storie dalla lunghezza così differente (quella di Pratt è un assoluto capolavoro) in entrambi la guerra coloniale, la pazzia, il distacco dal mondo e la insensatezza della situazione globale sono simili anche se Pratt le rappresenta con divagazioni allucinatorie mentre Loustal utilizza l’alienazione dell’allontanamento della coscienza critica.
La notte dell’alligatore è un gran bell’esempio di fumetto d’autore, ha una struttura molto semplice quasi proto-fumettistica perché non utilizza praticamente mai il baloon a favore di illustrazioni commentate dalla voce interiore del protagonista/sceneggiatore. In pratica il “voice off”, stratagemma spesso utilizzato al cinema (Blade Runner) e nei racconti neri o gialli (Himes o Spillane). Ma in questo caso, stratagemma narrativo o scelta stilistica che sia, l’assenza del baloon ci permette di ammirare i disegni di Loustal, definiti da un numero relativamente basso di linee, ma colorati ad acquerello con ricchezza di sfumature (in questo probabilmente Loustal è in anticipo su quella che poi è una delle evoluzioni del fumetto d’autore attuale e cioè il tratto meno definito, ma più espressivo che caratterizza, ad esempio, i compagni di editore Igort o David Mazzucchelli). Un modo di utilizzare il colore raffinato che si adegua alla narrazione nella scelta dello spettro (si vedano le ultime due storie in bianco/nero/grigio e bianco/nero/marrone) e del numero delle linee (che abbondano ad esempio ne “La donna bianca” conferendo un atmosfera più “sporca” al racconto). 
Se amate le storie nere senza necessariamente investigatori e impermeabili dovreste acquistare questo volume e fare un pensierino a quello qualche riga più in basso. 



La notte dell’alligatore
64 pp. Col. Brossura 13.50 €
Coconino Press Settembre 2002

Dello stesso autore potreste anche leggere:
White Sonia Charyn& Loustal Mare Nero Edizioni Novembre 2000 28.000£
Turista di banane di Georges Simenon (illustrazioni di Loustal) Edizioni Nuages ottobre 1998 48.000 £






2002-11-24 20:19:29 Ulrich 

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